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5 falsi miti su gravidanza, neonati e la cura dei denti

Da una mamma i consigli per le mamme per evitare piccoli e grandi errori che possono trasformarsi in problemi ai denti. Anche quelli che devono ancora spuntare.

Quando si dice che il caso non esiste.

Se credete nella “legge dell’attrazione” non potrete fare a meno di notare che quando vi concentrate tanto su un tema, finite per attirare attorno a voi persone che condividono quell’argomento, quei valori o, addirittura, quella causa.

Così è capitato anche a noi nell’incontro con la dott.ssa Stefania Piscicelli, docente a contratto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, igienista dentale e vice presidente dell’Unione Nazionale Igienisti Dentali.

Stefania, prima ancora che una professionista del settore è una mamma e, proprio durante la sua gravidanza si è resa conto che il mondo di mamme intorno a lei continuava a perpetuare una serie di errori e falsi miti sulla cura dei denti che, a lungo andare, può avere delle conseguenze anche molto serie sui neonati.

Ne abbiamo voluto parlare direttamente con lei per farci raccontare le cose più importanti da sapere e da approfondire con i nostri Igienisti di fiducia.

 

Mito numero 1: si perde un dente per ogni gravidanza.

“Questa è una delle dicerie più diffuse e più sbagliate”, dice Stefania.
“Si dice che le donne incinte siano predisposte alla perdita di denti, che perdono calcio e che i denti si modificano indebolendosi.
Questo processo di mutazione, in realtà, non è possibile.

È invece possibile che avvengano delle modificazioni del cavo orale che riguardano, più che altro, le gengive che possono ispessirsi o avere una maggiore vascolarizzazione. Sono questi fenomeni, uniti ad una igiene orale non attentissima, a favorire il terreno per infiammazioni e gengiviti”.

Le precauzioni importanti:

“Trascurare le gengive in gravidanza può davvero portare a conseguenze molto serie sul nascituro come parti prematuri o bambini che nascono sotto peso. È il risultato delle infiammazioni che dalla mamma vengono passate al bimbo.

Ancora peggio se le infiammazioni vengono lasciate degenerare in paradontiti. Oltre a rischi per la salute della mamma ci sono evidenti rischi per il bambino.

Per questo le linee guida del Ministero della Salute consigliano a tutte le donne in gravidanza di sottoporsi a visite di controllo odontoiatrico e a sedute di igiene professionale.”

 

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Mito numero 2: una donna incinta non può farsi curare dal dentista.

“Ancora una volta è vero il contrario”, continua la dott.ssa Piscicelli.

“Se avete sentito dire che non potete farvi curare in gravidanza sappiate che non è assolutamente vero. Chiedete direttamente al vostro dentista di fiducia se ci sono effetti collaterali rispetto all’uso dell’anestesia o delle radiografie al cavo orale, vi confermerà sicuramente questa tesi.

Vi ricordo quello che abbiamo detto poc’anzi: trascurare gengiviti, infiammazioni e paradontiti in gravidanza può avere complicazioni ostetriche molto serie.

 

Mito numero 3: quando si ha vomito in gravidanza bisogna subito lavarsi i denti.

 

“Tecnicamente si chiama iperemesi gravidica”, spiega la dott.ssa Stefania.
“È quella spiacevole esperienza di avere nausea e vomito ripetuti. Accade a molte donne, soprattutto all’inizio della gravidanza. La cosa che non bisogna assolutamente fare è spazzolare i denti in continuazione, specialmente dopo aver vomitato.
“Questo perché in questa noiosa circostanza il ph della bocca cambia completamente diventando pericolosamente acido favorendo l’erosione dentale.

Cosa fare in caso di vomito in gravidanza

Aspettare almeno 30 minuti dall’episodio di vomito prima di spazzolare i denti, preferite sciacqui con acqua e bicarbonato. Se siete in giro e non potete ricorrere a questa soluzione allora va bene anche una gomma da masticare purché senza zucchero.
La masticazione stimola la salivazione che, a sua volta, fa da tampone anti acidità.

Mito numero 4: i neonati non hanno ancora i denti quindi non bisogna pulirglieli.

“È vero che il neonato non ha ancora i denti esposti, ma questo non vuol dire che non accumuli batteri in bocca.

La tentazione di tranquillizzare il nostro bambino con biberon di tisane zuccherate, camomille e succhi di frutta è sempre dietro l’angolo, ma è proprio questa cattiva abitudine a creare il famoso terreno fertile per i cosiddetti batteri cariogeni, ovvero che generano le carie, anche se i dentini non sono ancora spuntati. Questo è vero soprattutto di notte.

Molte neo mamme e neo genitori in generale non sano che esiste una vera e propria forma di carie da biberon che colpisce i dentini da latte di bimbi molto piccoli e che riguarda i bambini tra i 2 e i 3 anni.”

Come pulire la bocca del neonato per evitare le future carie

“Innanzitutto evitiamo di dare in degustazione continua i sopra citati biberon pieni di zuccheri. Paradossalmente è meglio che il bimbo li assuma con una bella bevuta concentrata in un unico momento piuttosto che in continuazione durante la giornata o, peggio, durante la notte.

In secondo luogo possiamo inserire delle pratiche quotidiane di igiene orale anche per i neonati.

Niente di stressante, né per noi né per loro.  È sufficiente pulire il cavo orale con una garzina imbevuta di soluzione fisiologica. Possiamo passare la garzina, arrotolata attorno a un dito, sulle gengive e sulla lingua.

È preferibile usare la fisiologica con i neonati e non l’acqua semplicemente perché è una sostanza più controllata e sicura, fisiologica, appunto. Quando il bimbo sarà più grande si potrà fare il passaggio alla normale acqua di rubinetto e, più avanti ancora, quando spunteranno i primi dentinini si può passare agli spazzolini per bambini.

Mito numero 5: il succhiamento del dito è una buona abitudine

 

“Tutt’altro. È una pessima abitudine”, commenta Stefania.
“E aggiungo anche molto pericolosa per lo sviluppo mandibolare e masticatorio del bambino, soprattutto se l’uso è protratto troppo a lungo.
Prima lo si toglie, meglio è.

Il perché si spiega in modo molto semplice: qualunque cosa teniamo in bocca abbastanza a lungo fa l’effetto dell’apparecchio ortodontico, ovvero modifica la posizione della mandibola e della dentatura. Li fa crescere in modo alterato e in più modifica l’assetto del palato.

La stessa cosa dicasi per il ciuccio e il biberon oltre i 3 anni di età.
Per quanto sia un gesto molto dolce da vedersi, quando protratto troppo a lungo può provocare una crescita alterata delle ossa mascellari.
Ripeto: via ciuccio e biberon oltre i 3 anni di età e no al dito in bocca.

Qual è l’età giusta per portare il nostro bambino dal dentista?

Da subito. Portatelo con voi ai vostri appuntamenti.
L’obiettivo è farlo familiarizzare con un ambiente che vuole trasmettere cura e sicurezza.
Se il bambino cresce con l’abitudine di vedere mamma e papà periodicamente dal dentista lo accoglierà come un luogo normale dove stare con tranquillità.
In questo modo si evitano impatti traumatici qualora ci debbano essere delle necessità o delle urgenze.

Il consiglio più importante di tutti?

“La pulizia dei denti e della bocca è una cosa seria ed è una forma di educazione, anzi, è parte integrante dell’educazione del bambino.
Ma non possiamo fare tutto da soli e non dobbiamo sentirci in difetto se non conosciamo ogni cosa.
Gli igienisti dentali sono professionisti laureati che dedicano la loro intera vita professionale allo studio e alla prevenzione delle malattie del cavo orale con importanti ripercussioni anche sulla salute generale, ai metodi e alle tecnologie dell’igiene orale.

Usateli, chiedete loro consiglio, non fate l’errore di pensare all’igienista solo come uno che vi pulisce i denti due volte all’anno.
Vi può aiutare a smettere di fumare, per gestire problematiche tipiche della vostra bocca, a seguire un’alimentazione corretta per i vostri denti e molto altro ancora.

Scegliete sempre di rivolgervi a professionisti e non improvvisate.
Alla lunga vostro figlio ve ne sarà grato.”

 

 

Chi è Stefania Piscicelli

Docente a contratto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma per il corso di Laurea in Igiene Dentale. Tutor accademico per il medesimo corso di Laurea. Vice presidente UNID (Unione Nazionale Igienisti Dentali) e libera professionista.

Il 17 giugno prossimo la Dott.ssa Piscicelli sarà relatore e responsabile scientifico insieme al dottor Tomassi e ai colleghi del Regionale Lazio UNID al convegno “La Multidisciplinarietà della prevenzione odontoiatrica dalla gestazione all’età pediatrica”, presso il Policlinico Gemelli di Roma. Parteciperanno a questo importante momento di divulgazione scientifica ginecologi, odontoiatri, pediatri, ostetrici e igienisti. Un convegno originale aperto a tutti questi professionisti con un unico obiettivo: divulgare la prevenzione e imparare a farlo in modo interdisciplinare.

Tutte le informazioni per i professionisti su: http://www.unid.it/web/prodotto/roma-17-giugno-convegno-u-n-i-d-lazio/